Caro lettore,
questa è una storia di fantascienza erotica omosessuale. La storia contiene dominazione, umiliazioni, stupro. I personaggi appartengono a pianeti non terrestri. Nessuno di questi fatti è avvenuto realmente e nessuna violenza fisica si è svolta veramente. Ogni forma di sesso non consensuale è sbagliata, e il racconto è una mera fantasia erotica. Se ti piace questa storia e le altre che trovi su Nifty, dona qualcosa, affinché il sito continui ad esistere.
LA DISFATTA DI VENERE
Capitolo 2: Il giorno in cui Venere fu ridotta in schiavitù e sodomizzata
Il 18 Kanya del X0X1, esattamente 100 anni marziani fa si combatté la Terza battaglia dei due mondi. Da lì si sono originate tutte le sfortune e le umiliazioni del mio popolo. Nei libri di storia marziani questo giorno è chiamano "la grande vittoria" ed è un giorno di festa, con banchetti, parate e canti fino all'alba. Per noi schiavi venusiani, è un giorno di lutto vissuto in solitario silenzio, il nostro racconto della storia non riceve voce, solo i vincitori raccontano come sono andate le cose. Il 18 Kanya del X0X1, quel giorno maledetto. Per chi non fosse pratico dei calendari marziani: Kanya è il 20° mese solare marziano, gli anni su Marte infatti durano 668 giorni, circa il doppio di un anno terrestre, e sono divisi in 24 mesi e un giorno marziano dura poco meno di 25 ore.
Il mio popolo fu ridotto in schiavitù. Il pianeta di venere fu conquistato dai Marziani in pochi giorni e in breve tempo tutto il sistema economico e il vecchio fiorente mercato scomparvero. In pochi mesi, le popolazioni di intere città venusiane furono deportata su marte, condotte a forza, spesso nude, in navi spaziali cargo, ragazze e ragazzi palpeggiati dai soldati marziani, ebbri di sesso e scatenati dall'ebbrezza del potere che potevano esercitare senza limiti sui prigionieri. In tanti si scaricarono le palle sulle giovani venusiane e alcune arrivarono su marte già incinte di un piccolo marziano. Altri soldati preferivano le porte sul retro dei meravigliosi giovani venusiani, famosi in tutta la galassia per la loro impareggiabile bellezza, il loro caldo buco posteriore, e l'accogliente e sapiente bocca suggente.
Le capacità amatorie venusiane erano ben note ai marziani e i comandanti superiori avevano già deciso di usare l'intera popolazione venusiana come oggetto sessuale. I venusiani rimasti su Venere furono fatti prostituire per soddisfare i soldati di stanza su Venere. Venere fu trasformata in un grande bordello con l'unico fine di soddisfare gli sfrenati appetiti sessuali dei maschi marziani.
Io al tempo non ero ancora nato, ma mio nonno che era un bambino al tempo, mi ha raccontato tutto dei soprusi. E, quello che non ha documentato mio nonno con le sue storia, ci hanno pensato i Marziani a raccontarlo e registrarlo su video quando possibile. A loro infatti piace immortalare le loro conquiste con foto e video come trofei. Non è raro trovare marziani che mostrano sui loro congegni elettronici le foto di tutti i marziani che si sono chiavati e poi fanno a gara a chi ne ha di più oppure controllano i "ce l'ho", "mi manca", per vedere se se li sono trombati proprio tutti.
Ma come mai tutta questa cattiveria vi chiederete? Dovete sapere che Marte e il suo popolo sono senza scrupoli e hanno l'usanza di ridurre in schiavitù tutti i pianeti che conquistano. I venusiani erano troppo noti per la loro bellezza e sensualità, e questo è stata la loro delizia in tempi di pace e la loro croce dopo la sconfitta in guerra. Furono infatti scelti tutti per diventare schiavi sessuali dei Marziani. Venusiani, sia uomini che donne, furono soggiogati e oppressi. Gli uomini venusiani furono tutti sodomizzati dalle truppe marziane come atto di sottomissione e per mortificare la loro virilità. Chi non fu sodomizzato durante la prima notte di festeggiamenti per la vittoria, lo fu nei giorni immediatamente successivi.
In tanti poi, furono sodomizzati pubblicamente, in piazza davanti alle loro famiglie. La sodomia in piazza aveva anche lo scopo di far conoscere ai padroni i loro potenziali schiavi. Ogni soldato marziano aveva infatti diritto a due schiavi venusiani, un maschio e una femmina. Il maschio venusiano era legato a un albero, a un palo o a un tavolo con il culo in aria e disponibile. In questa posizione poteva essere testato "di culo" da ogni soldato marziano che ne avesse voglia. Per i ragazzi venusiani più giovani e con i culetti sodi, si formava spesso una fila di soldati marziani col cazzo ritto in attesa di darci due colpi e depositargli dentro densi schizzi di sborra. La monta continuava finche un soldato non reclamava il ragazzetto venusiano come suo. In questo caso lo schiavo, già col culo aperto e gocciolante, veniva tirato su , provvisto di collare e guinzaglio e portato dal suo nuovo padrone. Un chip era inserito sottopelle allo schiavo per identificarlo, ed era registrato per la procedura di "assegnazione" che veniva svolta nei giorni seguenti.